Ponte Buriano

Leonardo da Vinci! Il genio conosceva bene quel luogo, lo testimonia una sua mappa della zona conservata a Windsor, nella Royal Library (Si tratta di un vero e proprio documento cartografico realizzato dall’artista tra l’estate del 1502 e la primavera del 1503, su probabile commissione del Duca Valentino. Leonardo esegue una precisa mappa con rilievi orografici e idrografici).

 

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Questa zona dell’aretino, con il Ponte Buriano, è il paesaggio della Gioconda, della enigmatica Monnalisa. Dietro il suo volto sorridente si intravede il Ponte a schiena d’asino identificato da alcuni studiosi con ponte romanico e ancor più in lontananza ecco apparire i calanchi del Valdarno, pinnacoli di argilla erosa che oggi si vedono benissimo percorrendo con il treno la nuova linea ferroviaria Firenze – Roma. Tanti nei secoli hanno cercato il misterioso paesaggio che fa da sfondo alla Gioconda e che Leonardo, con la tecnica a volo d’uccello, ha ritratto idealmente dall’alto. Dietro l’enigmatico sorriso di Monna Lisa, c’ e’ uno sfondo non inventato. Il paesaggio sorge a pochi chilometri da Arezzo: il ponte con sette arcate, dietro la spalla sinistra di Monna Lisa e’ Ponte Buriano. Gli studiosi sono riusciti a individuare questo celebre paesaggio attraverso il disegno leonardesco della Val di Chiana.

 

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Per ammirarlo occorre fermarsi: non ci si accorge della sua bellezza al solo passaggio!

Un ponte romanico stupendo solca con le sue sette arcate il corso del più importante fiume toscano. Gli “Annales Arretinorum Maiores” indicano nel 1277 l’anno di edificazione del Ponte a Buriano e da allora combatte con i periodi di magra e di piena dell’Arno, un fiume appenninico a regime torrenziale. Pare che la costruzione sia stata fondata sui pilastri di una precedente opera romana che, sebbene priva delle arcate originarie, per lunghi periodi avrebbe consentito il transito tra le due sponde, grazie ad una sovrastante struttura in legno.

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